mercoledì 6 novembre 2019

Hanon, "Il pianista virtuoso"

Una raccolta molto popolare di esercizi per pianoforte è "Il pianista virtuoso" di Charles Louis Hanon. Si tratta di 60 esercizi, ossia formule meccaniche che prescindono da una forma elaborata in modo da essere eseguibile come composizione musicale (in questo caso si potrebbe chiamare "studio"). Hanon Il pianista virtuoso

L'autore, nato nel nord della Francia nel 1819 e deceduto nel 1900, pubblicò questa sua opera intorno al 1873.

Hanon Il pianista virtuosoLa raccolta si divide in tre parti: la prima parte, che è anche la più famosa e la più utilizzata, consiste in 20 esercizi "per acquistare l'agilità, l'indipendenza, la forza e la perfetta eguaglianza delle dita"; essi si sviluppano in progressione ascendente e poi discendente; sono scritti in Do Maggiore, da eseguirsi sui tasti bianchi, ma è consigliato anche il trasporto ad un semitono sopra e sotto, con conseguente uso dei tasti neri. Lo scopo è evidente: raggiungere un grado elevato di "eguaglianza" tra le dita, che in natura sono disuguali quanto a forza e, soprattutto, ad agilità.


La seconda parte, che comprende i successivi 23 esercizi, inizia con 10 "esercizi trascendentali per preparare le dita agli esercizi del virtuoso": di fatto uno sviluppo degli esercizi precedenti. Sono anche proposte le varianti ritmiche sulle formule standard, che sono costituite essenzialmente da successioni di quartine di sedicesimi, da studiarsi in progressione di velocità. Seguono poi esercizi preparatori alla tecnica delle scale (nn.32-38) e poi gli arpeggi.


La terza parte (esercizi dal 44 al 60) sono "esercizi di virtuosismo calcolati per arrivare ad eseguire le maggiori difficoltà del meccanismo": note ribattute, trillo, terze staccate e legate, scale di terze, ottave, trillo di terze, trillo di terze e seste a due mani, ottave arpeggiate, arpeggi spezzati di ottave, ottave tenute con accompagnamento di note staccate, trillo di seste e infine il tremolo.

L'ultima raccomandazione riguarda l'applicazione giornaliera di tutto il volume, la cui durata complessiva al tempo giusto dovrebbe comprendere un'ora di lavoro.

Molti studiosi criticano questo metodo ed alcuni arrivano a giudicarlo nocivo, in quanto provocherebbe addirittura delle tendiniti. Noi crediamo piuttosto che esso sia limitato nelle spiegazioni: si tratta di un ricco "ricettario" di formule, ma non è data la spiegazione su "come" eseguirle. La correttezza dei movimenti e delle posizioni è infatti necessaria per la corretta esecuzione. L'ideale ottocentesco della "indipendenza e eguaglianza delle dita" deve conciliarsi con il concetto di "interdipendenza muscolare", chiarito bene dai didatti del secolo successivo.

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