giovedì 7 maggio 2020

L'orecchio affettivo e l'educazione musicale

L'orecchio affettivo e l'educazione musicale


Orecchio musicale affettivo
Uno dei grandi maestri della pedagogia musicale, il medico belga Edgar Willems (1890-1978), ha insistito sulla educazione dell’orecchio affettivo, che è trascurato nella didattica tradizionale della musica:

Se la sensorialità uditiva è il punto di partenza, la base stessa della musicalità, la sensibilità affettivo-uditiva ne è forse il centro... Si ascolta spinti da un desiderio, da una emozione (paura, sorpresa). Un interesse è in gioco. Questo interesse fissa l’attenzione e diventa così un ponte utile e perfino necessario al dischiudersi della coscienza sonora... Per mezzo della sensibilità uditivo-affettiva entriamo nel mondo della melodia; grazie ad esso, l’uomo può cantare la sua gioia, i suoi dolori, le sue speranze o ancora, semplicemente, il suo amore per la bellezza dell’espressione sonora.1

orecchio musicale affettivo
Contro l’insegnamento astratto e teorico, basato su un’enfatizzazione della dimensione cognitiva a scapito di quella emotiva, Willems precisa:

Siccome il fanciullo è molto emotivo, e il suono ha una potente azione sull’affettività, è dunque di grande importanza che l’insegnante utilizzi la sensibilità del fanciullo nell’educazione. Per ottenere un risultato soddisfacente occorrerebbe evidentemente unire alla conoscenza della musica doti native di educatore e un senso spiccato della psicologia dell’anima infantile.
Succede spesso che l’educazione dei sentimenti sia bandita dall’insegnamento musicale; questo assume troppo spesso la forma nozionistica di un corso di scienze. Questa maniera d’agire è dovuta all’ignoranza della vera natura della musica e dei suoi rapporti con l’essere umano. Chi trascura l’educazione della sensibilità nell’insegnamento, trova forse che l’emozione ostacola l’apprendimento razionale, indispensabile al conseguimento di risultati rapidi d’ordine pratico. Siamo dunque in presenza di un fatto molto grave...2

Cuore e cervello in educazione musicale
In realtà bisogna superare la contrapposizione tra apprendimento intellettuale e apprendimento emotivo, conciliare le varie dimensioni della personalità in una sintesi armoniosa e non repressiva:

Vi è dunque una difficoltà da risolvere: sviluppare nello stesso tempo l’emotività e l’intelligenza. Può esserci incompatibilità tra l’affettività e l’intellettualismo, ma non ce n’è tra la sensibilità affettiva e la vera intelligenza che è una esperienza profonda basata sulle acquisizioni della sensorialità e dell’affettività.
La musica, forse più che qualsiasi altro settore dell’educazione, ha bisogno dello sviluppo dei sentimenti. Questo troverà naturalmente il suo posto nello studio di ciò che concerne la melodia: la scala, gli intervalli melodici, le canzoni, le piccole improvvisazioni.3

Willems e l'educazione dell'orecchio
Edgar Willems
E ancora:

Per meglio valutare il ruolo dell’affettività - bisogni, desideri, emozioni, sentimenti - nella musica e nel fenomeno dell’audizione, dovremmo riferirci all’importanza che essa ha per l’essere umano in generale.4

Il discorso non vale solo per i bambini, ma per tutte le persone; anzi, negli adulti la repressione dell’emotività è la causa delle nevrosi, perciò bisogna riscoprire l’importanza dell’educazione musicale come terapia anche nei soggetti adulti tendenzialmente sani, ma repressi o inibiti.


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1 WILLEMS, Edgar, L’oreille musicale, Tome I, La préparation auditive de l’enfant, 1933, 3a ed. 1970 (trad.it. di G.Vianello, L’orecchio musicale, vol.I, La preparazione uditiva del fanciullo, Padova, Zanibon, 1975, p.45).
2 WILLEMS, Edgar, op.cit., p.46.
3 WILLEMS, Edgar, op.cit., p.46.
4 WILLEMS, Edgar, op.cit., p.47.

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