sabato 7 dicembre 2024

La forza del destino di Verdi

Giuseppe Verdi

La prima del Teatro alla Scala del 7 dicembre 2024 è dedicata a questa opera di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, che fu rappresentata per la prima volta a San Pietroburgo 10 novembre 1862 e poi, in prima italiana, proprio alla Scala il 27 febbraio 1869, una versione in parte modificata, anche grazie al contributo del librettista Antonio Ghislanzoni.

Nonostante il legame stretto tra il teatro milanese e questo capolavoro, essa mancava dal cartellone dal lontano 2001 (direttore Gergiev) e, come prima della stagione, addirittura dal 1965 (direttore Gavazzeni).

Si tratta di un'opera della maturità del Maestro, successiva a "Simon Boccanegra" e a "Un ballo in maschera", precedente gli ultimi quattro capolavori, "Don Carlo", "Aida", "Otello" e "Falstaff".

Certamente il compositore tenne presente il gusto dei committenti, nel creare un vasto affresco che, accanto alla vicenda principale, muove parecchie situazioni secondarie, con masse, personaggi, digressioni varie. Come un romanzo. La storia è semplice, lineare, tra amore contrastato, maledizione e vendetta; e intorno ad essa si muove tutto un contorno di personaggi minori, grotteschi, mediocri ed anche comici: Preziosilla, Trabuco, e soprattutto fra Melitone, che anticipano le atmosfere di "Falstaff", l'approdo saggio e disincantato dell'ultimo Verdi: "Tutto nel mondo è burla".

La celebre Sinfonia introduttiva è costruita come fantasia sui temi principali dell'opera, come ho esposto nel mio breve short di YouTube, che vi invito a vedere a questo link.

La forza del destino
Per la pagina più celebre, l'emozionante "Vergine degli angeli" alla fine del secondo atto, consiglio senz'altro la storica interpretazione di Renata Tebaldi (qui nella foto di scena con Franco Corelli, straordinario nel ruolo di Alvaro): in rete si trova d esempio un video ripreso da Napoli nel 1958; e c'è una bella incisione discografica, sempre con la Tebaldi ma con altro cast; in una intervista successiva, l'Artista espresse tutta la sua ammirazione per quest'opera, che definì "un godimento per l'anima".