Terminato
il ciclo di lezioni nelle singole classi (come descritto nei post precedenti), giunge il momento delle
prove d'insieme. Si stabiliscono tre appuntamenti al mattino nella
palestra della scuola. La prima ora di attività è dedicata alla
sezione ritmica, la seconda alla sezione vocale e la terza al gruppo
completo.
A
partire dal secondo incontro, si chiarisce che è necessario svolgere
una attività di un'ora con i 15 bambini che sono stati individuati
come i conduttori della sezione ritmica.
La
sezione ritmica “conduttrice” (quindici bambini) viene divisa in
tre gruppi:
1)
i legnetti
sono suonati da un gruppo di quattro bambini, con alternanza di due
coppie, perché devono suonare quasi in ogni pezzo e qualcuno
potrebbe “stancarsi”; io stesso tengo in mano una piccola coppia
di legnetti e conduco la sezione con la mia pulsazione; la funzione
di questo gruppo sta nello scandire con regolarità tutti i movimenti
della battuta;
2)
i tamburelli
con battente
sono suonati da un gruppo di sei bambini, con alternanza di singoli
in ogni pezzo (salvo l'ultimo, che prevede l'esecuzione di tutti); la
funzione del tamburo con battente sta nello scandire il tempo forte
della battuta; ad esso sono affiancati in alcuni casi due o tre
triangoli;
3)
i tamburelli
con sonagli
sono suonati da un gruppo di cinque bambini, con alternanza in
sottogruppi di due o tre bambini; la funzione di questo gruppo è
scandire ulteriori varianti ritmiche in alcuni pezzi; inoltre
svolgono una funzione coloristica, accanto alle maracas, nei pezzi
più gioiosi.
Un
quarto gruppo è formato dalle maracas,
dalle nacchere
e dalle campanelline,
che vengono date singolarmente ai bambini più piccoli, ed
intervengono solo in funzione coloristica nei pezzi più gioiosi (ricordo che il progetto comprende 94 bambini dalla prima alla quinta classe).
La
tastiera
(che viene affidata ad un ragazzo più grande ed esperto, uno
studente di Conservatorio, che presento ai bambini come mio
assistente musicale alla tastiera) verrà usata solo nelle ultime
prove generali, quelle che si svolgono non più nella palestra, bensì
nel luogo dell'esecuzione (la chiesa parrocchiale del paese). La
tastiera servirà a dare compattezza e sostegno a tutto l'insieme.
Dopo alcuni altri esperimenti, decido che la tastiera introduca la
canzone sulla base della pulsazione data dai legnetti; il coro
accenna la melodia sottovoce, sillabando “la-la-la”,
poi esegue la canzone con il testo, mentre la tastiera sostiene il
tutto alzando un po' il volume.
Con
gli aggiustamenti operati in corso d'opera abbiamo trovato una buona
soluzione di compromesso tra le esigenze strettamente didattiche e
l'obiettivo di una produzione pubblica, anche tenendo conto di alcune richieste che mi sono giunte da parte delle maestre, motivate dalla conoscenza del contesto specifico.
Rispetto
ad una idea di suddivisione rigida tra cantori e strumentisti, si
capisce che i più dotati possono avere anche una doppia mansione. Il
concetto fondamentale (da trasmettere ai genitori) è che nessuno è
escluso, ma questo non significa che tutti possano fare la stessa
cosa. Operando un riconoscimento dei livelli di competenza verificati
all'inizio (“prerequisiti”,
potremmo dire) si può realizzare il progetto richiesto e poi
eventualmente programmare un lavoro ulteriore di approfondimento e
miglioramento: ad esempio, potrebbe essere un laboratorio
vocale,
che permetta ai “presunti stonati” di imparare ad usare
correttamente la voce; e un laboratorio
di ritmica,
che permetta di migliorare le capacità di scansione ritmica e le
capacità manuali di uso degli strumenti.
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