martedì 28 giugno 2011

Il respiro e la frase

La capacità di produrre suoni, anche semplici, porta subito alla individuazione della possibilità di infinite variazioni e sfumature. In ciò, l'esecuzione di una frase musicale può essere paragonata alla interpretazione di un testo letterario, realizzata mediante l'uso della voce parlata; si tratta di scoprire le molteplici possibilità di eseguire una stessa frase, anche brevissima, perché essa potrebbe essere costituita anche da un singolo suono, oppure dalla alternanza di un suono e una pausa; oppure può essere articolata in una successione più varia e complessa di suoni.

La possibilità di arricchire il fraseggio mediante queste infinite variazioni è ciò che dà luogo alla interpretazione musicale, cioè alla possibilità di interazione tra il soggetto esecutore e la musica. In questo progressivo arricchimento saranno coinvolti i parametri della agogica (la mutevolezza dell'andamento ritmico), della dinamica (la variabilità nell'intensità del suono), del timbro (il colore del suono).

L'analogia del fraseggio musicale con quello della voce parlata fu da me sperimentata quando ebbi occasione di assistere, da ragazzo, ad un seminario di formazione per giovani attori, tenuto dal celebre regista teatrale Fantasio Piccoli. Egli propose ai giovani discenti la recitazione di una semplice frase: "Oggi c'è un sole meraviglioso", e da questo facile pretesto didattico ebbe occasione per dimostrare la possibilità di infinite variazioni nella espressione vocale.

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