Di fronte a questo evento strano, rivendichiamo la forza suggestiva e positiva della grande musica. Come non ricordare, in questa occasione, le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, capolavoro della musica barocca italiana, pubblicato ad Amsterdam nel 1725; e in particolare la più celebre di esse, la Primavera, appunto, con i suoi ritmi gioiosi che sembrano richiamare anche visivamente il risveglio della natura: il canto degli uccellini, i bruschi temporali, la stupenda fioritura degli alberi nel mese di marzo, le dolci brezze. Tutto richiama al desiderio di tornare a vivere all'aperto, come ognuno di noi desidera in questi giorni particolari.
Come è ben noto, il Concerto è ispirato ad un grazioso sonetto di ispirazione arcadica:
Giunt'è la Primavera e festosetti
La salutan gl'Augei con lieto canto,
E i fonti allo spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio scorrono intanto.
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti.
Indi, tacendo questi, g'Augelletti
Tornan' di nuovo al lor canoro incanto.
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' a lato.
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all'apparir brillante.
Un'idea per questa musica dai balconi che molti desiderano esprimere, questa bella idea della musica alle ore 18, un flash mob che unisce le persone e richiama la speranza in un futuro più sereno.
Possiamo ascoltare il Concerto vivaldiano a questo link
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