Musica 8d
Un interessante articolo sul sito dell'AGI (l'Agenzia Giornalistica Italia) ci spiega in cosa consiste questo nuovo fenomeno che si sta sviluppando rapidamente soprattutto nel pubblico giovanile: la "musica 8d". Di fatto, è una cosa molto semplice: nell'ascolto in cuffia, la musica continua a passare da un auricolare all'altro, provocando un effetto di coinvolgimento totale del cervello.
Nel messaggio "virale" che è stato fatto girare mediante WhatsApp, con la raccomandazione dell'ascolto in cuffie, è inserita una bella versione del celebre "Hallelujah" di Leonard Cohen, eseguita dal gruppo vocale statunitense Pentatonix.
La musica in 8d è descritta dunque come "un massaggio musicale al cervello", provocando una sensazione di spazialità ancora maggiore rispetto al tradizionale effetto stereo. Sembra quasi che la musica non rimanga più circoscritta a due fonti sonore, ma diventi "uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli" (così si esprime il tecnico del suono Andrés Mayo, citato nell'articolo dell'AGI).
Su YouTube è addirittura presente un canale specifico, denominato "8d Tunes", con oltre sei milioni di iscritti. Ma il fenomeno sembra sia stato accentuato dal periodo forzato di quarantena che stiamo vivendo.
La mescolanza di effetti audio e video, arricchiti da questo effetto 8d, può portare ad esiti creativi interessanti, ma anche al rischio di un "incantamento" dell'ascoltatore, che potrebbe essere usato pericolosamente a fini manipolatori.
L'idea di coinvolgere l'ascoltatore in una esperienza totalizzante, quasi narcotica, non è certo nuova nella storia della musica: in fin dei conti era quanto auspicava già Wagner con la sua "opera d'arte totale", nella quale la fonte sonora strumentale (l'orchestra) non doveva neppure essere visibile al pubblico del teatro.
Caro lettore, cara lettrice, se sei una persona appassionata di studi musicali visita la pagina I nostri servizi
Nessun commento:
Posta un commento