sabato 28 gennaio 2023

Treemonisha, il capolavoro di Scott Joplin

Ragtime

Il texano Scott Joplin (1867 o 68 - 1917) è universalmente noto come compositore di ragtime, quella celebre forma di musica sincopata (rag significa straccio, ma anche chiasso, baccano) che prelude alle origini del jazz. Brani come Maple Leaf Rag (Il rag della foglia d'acero, 1899) e The Entertainer (L'intrattenitore, 1902) sono popolarissimi fin dall'epoca della loro creazione, e dopo il successo del film The Sting (La stangata, 1973, di George Roy Hill) sono entrati stabilmente nella memoria musicale collettiva.

Ma il compositore ambiva ad andare oltre lo stereotipo di autore di musica d'intrattenimento e, forte di studi musicali molto rigorosi, cercò fortuna nel genere operistico. Nacque così Treemonisha, opera sfortunata a causa del rifiuto degli editori, e recuperata solo oltre mezzo secolo dopo la prematura morte dell'autore, grazie agli studi di Vera Brodsky Lawrence; la prima rappresentazione del 1972 fu diretta ad Atlanta da Robert Shaw. Un restauro che è consistito anche nella nuova strumentazione della partitura, di cui era rimasto solo lo spartito per canto e pianoforte.

Eppure oggi quest'opera deliziosa ci appare molto importante, sia per la qualità della sua musica, che per la collocazione storica, alle origini di un repertorio di teatro musicale tipicamente nordamericano, che troverà poi grandi esempi successivi con Gershwin e con Bernstein

Non solo: l'opera ha un grande significato etico e civile. Sembra quasi una fiaba, con il suo rappresentare un mondo di "buoni" contrapposto ai "cattivi", questi ultimi peraltro caratterizzati dalla pratica della stregoneria e tuttavia spaventati da un finto diavolo; e sembra una fiaba per il catartico lieto fine; non a caso il regista Frank Corsaro la definì "un Flauto Magico in stile americano".

Ma in realtà il racconto ha un significato profondo, come del resto ogni fiaba: esso esprime la speranza di riscatto sociale e politico dei neri d'America, oppressi da secoli di discriminazioni e violenze, ma illuminati da autentica fede religiosa e dalla comprensione della necessità di una emancipazione culturale che permetta loro di reagire all'oppressione e alla sottomissione.

Afroamericani
La vicenda si immagina in una piantagione del Sud degli States, in Arkansas, nella penultima decade del XIX secolo. Nell'introduzione allo spartito, Joplin rievoca le condizioni di vita dei neri in quell'epoca e in quel contesto: l'ignoranza e la superstizione favorivano nuove oppressioni da parte dei bianchi, nonostante la recente abolizione della schiavitù. In questa situazione l'Autore inserisce la storia di Ned e Monisha, che, consapevoli del problema, desiderano educare la loro figlia adottiva, Treemonisha, affinché possa guidare la comunità a crescere e migliorare la propria condizione.

Un personaggio significativo del racconto è Parson Alltake, un predicatore che richiama alla necessità di fare il bene, convertirsi  mediante il ravvedimento e la ricerca continua della verità; e al quale il Coro risponde affermativamente, secondo la prassi antica del responsorio.

Ma di fronte ad una applicazione rigida di princìpi, peraltro giusti nella loro enunciazione ("Wrong is never right, That is very true, Wrong is never right, And wrong you should not do", ossia: "il male non è mai giusto, questo è molto vero, il male non è mai giusto, e non dovresti fare il male"), Treemonisha va ancora oltre, affermando la necessità del perdono: "Do not abuse them. They will be good, they will be good.... Will all of you forgive these men for my sake? ... Let us now shake hands with these men.", ossia: "Non abusarne. Saranno buoni, saranno buoni ... Perdonerete tutti questi uomini per amor mio? ... Stringiamo ora la mano a questi uomini."

Non solo: il vero obiettivo, per il quale lei stessa, giovane e donna, viene scelta come leader della comunità, è combattere l'ignoranza e la superstizione: "For ignorance is criminal In this enlightened day. So let us all get busy, When once we have found the way", ossia "Perché l'ignoranza è criminale in questo giorno illuminato. Quindi diamoci tutti da fare, quando abbiamo trovato la strada". Combattere l'ignoranza è la strada giusta per combattere l'oppressione e la sottomissione.

Scott Joplin
La musica di Joplin accoglie elementi dello stile caro al compositore, in particolare l'amato ragtime e più in generale il sincopato e alcuni tratti melodici ed armonici desunti dalla tradizione afroamericana; ma li inserisce in una concezione teatrale coerente con i modelli dell'opera europea, avvalendosi di forme chiuse elaborate e di una linea di canto di chiara ascendenza classica, in alcune arie di grande impegno vocale e nella scrittura raffinata delle pagine per il Coro, culminanti nel grande pezzo numero 26, We will trust you as our leader. 

Il pezzo finale dell'opera (A real slow drag, ossia Un vero lento trascinamento) è un omaggio affettuoso al fascino seducente e aggregante del ragtime; e il compositore si preoccupa di indicare con precisione, nella didascalia dello spartito che ci è conservata, tutti i movimenti scenici; il fine è "Marching onward, Marching to that lovely tune", "Marciare avanti, su questa bella melodia": la musica e la danza diventano dunque metafora di un cammino di crescita e di riscatto.

Delizioso il celebre allestimento della Houston Grand Opera, del 1976, che si può ammirare in una ripresa del 1981 su Youtube a questo indirizzo, e che si avvale di una compagnia di canto di ottimo livello, nella quale si distinguono Carmen Balthrop, la protagonista, Delores Ivory nella parte della madre Monisha, Obba Babatundè (Zodzetrick), Curtis Rayam (Remus) e Dorceal Duckens (Ned, il padre). L'orchestra è diretta da John DeMain, la regia è di Frank Corsaro. Gunther Schuller è l'autore della orchestrazione.

Scott Joplin



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