sabato 24 settembre 2011

La musica come metafora della persona



Cercando di individuare un motivo conduttore del mio percorso esistenziale e professionale, credo di poterlo riconoscere nella volontà di operare contro l'insegnamento repressivo, cioè contro quel modo di insegnare che privilegia solo alcuni aspetti della personalità umana, reprimendone gli altri; respingo quindi le pedagogie parziali che sono repressive di volta in volta o del corpo, o dell'emotività, o dell'intelletto e della creatività, o della dimensione valoriale.

 Fin dall'inizio della mia attività musicale mi è parso chiaro che il significato della musica, in ogni cultura e al di là di ogni specificità, si può riassumere nel fatto che essa rappresenta una metafora della persona.

Con il concetto di
persona noi intendiamo contrastare da un lato l'individualismo che mira all'egocentrica affermazione di sé, prescindendo dalla relazione con le altre persone; dall'altro le concezioni massificanti che riducono la persona a numero.

Il concetto di persona definisce pienamente le caratteristiche dell'essere umano nella sua totalità di corpo, emotività, intelletto e spiritualità
, per cui la persona è unicità irripetibile (perché unica e irripetibile è la somma delle sue esperienze) e al tempo stesso si intreccia e si integra in un più ampio fenomeno di interazione sociale.  

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martedì 13 settembre 2011

La competenza musicale

L'educazione musicale, a partire dalla esperienza ritmica che possiamo sperimentare nel nostro corpo in movimento, procedendo con le sue applicazioni nell'ambito vocale ed eventualmente strumentale, porta come conseguenza ad uno sviluppo progressivo della competenza musicale.

Innanzitutto, la stessa abilità ritmica può svilupparsi da procedure semplici ad altre più complesse, nelle quali la sovrapposizione di eventi diversi può essere praticata da una sola persona, oppure da più persone in interazione. 

La vocalità può svilupparsi dalla monodia alla polifonia, cioè alla sovrapposizione di più voci in reciproca autonomia. 

La competenza musicale si svilupperà poi nella scoperta della ricchezza dei procedimenti armonici, nella varietà delle forme musicali (anche in analogia con le forme letterarie, fino alla scoperta dell'autonomia del linguaggio musicale), nella conoscenza di scale e modi che non necessariamente corrispondono a quelli più familiari al contesto culturale dominante. Si arriverà così a cogliere la storicità del linguaggio musicale e ad assumere un rapporto critico con la contemporaneità.

Si arriverà anche a capire che alcuni fenomeni contemporanei, che il mercato vuole imporre come "geniali", non sono neppure lontanamente paragonabili, per qualità artistica e per livello di abilità, ad altri personaggi, anch'essi a noi contemporanei, che sono di ben altra levatura.

Certamente, l'educazione musicale, come ogni competenza umana, è favorita se si sviluppa a partire dall'infanzia. Ma ciò non toglie che la competenza musicale si può sviluppare in ogni persona, ed in ogni età della vita. Sicuramente contano anche le attitudini, la predisposizione; ma non vorrei porre troppo l'accento su questi aspetti, che possono diventare dei comodi alibi, sia per il docente frettoloso, sia per il discente pigro. A me interessa di più sottolineare la potenzialità che ogni persona può coltivare, in qualsiasi momento della vita, per il proprio benessere; un benessere che, ripeto, coinvolge il corpo, l'affettività, l'intelligenza e la spiritualità, tutte le funzioni vitali armonicamente stimolate da questa magnifica esperienza.

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