mercoledì 14 giugno 2023

La scrittura polifonica nella musica pianistica di Schumann

Schumann
 In questi giorni ho studiato ed eseguito il ciclo di Lieder Frauenliebe und Leben op. 42 (1840) di Robert Schumann (1810-56), uno dei capolavori della produzione vocale da camera del grande compositore tedesco, sommo esponente del Romanticismo musicale

La scrittura pianistica di questi Lieder appare semplice, ma nasconde delle insidie: è un esempio di "finto facile", come amo definirla scherzosamente con i miei allievi.

Trovo importanti analogie con lo Jugendalbum op. 68 (1848), la raccolta di quarantatre pezzi per la gioventù, pensati con un duplice fine didattico: avvicinare i giovani studiosi alla poetica romantica e sviluppare progressivamente le loro capacità di tocco pianistico. 

Riflettendo su quale sia la maggiore difficoltà che si incontra nella musica pianistica apparentemente "facile" di Schumann, ho pensato che essa consista nella continua alternanza di una scrittura accordale con una elaborazione polifonica, che a volte fa addirittura pensare idealmente ad una esecuzione organistica.

Schumann Jugendalbum
Questa trama polifonica è sviluppata, nello Jugendalbum, con una progressività veramente didattica.

Già nel numero 3, Trällerliedchen, notiamo nella mano destra, alle battute 9-16, il prolungamento della durata della voce superiore, che pur inserita nella figurazione in bicordi spezzati affidati alla mano destra, deve emergere con una qualità di tocco cantabile che la distingue dall'accompagnamento:

Schumann Jugendalbum

Nel numero 12, Knecht Ruprecht, lo stesso procedimento appare in forma un po' più complicata, anche perché l'andamento è più veloce:

Schumann Jugendalbum

In Mai, lieber Mai, numero 13, troviamo piccole polifonie e compare per la prima volta il principio dell'imitazione tra le due mani:

Schumann Jugendalbum

In Erster Verlust, numero 16, la mano sinistra utilizza subito un piccolo procedimento polifonico; poi, nella parte centrale, la scrittura procede per imitazione ed è impostata su tre voci:

Schumann Jugendalbum

In Kleiner Morgenwanderer, numero 17, l'esposizione del tema, vigorosamente ritmico, è subito trattata in imitazione:

Schumann Jugendalbum

 In Schnitterliedchen, numero 18, la scrittura della mano destra è costantemente impegnata a due voci:

Schumann Jugendalbum

In Kleine Romanze, numero 19, la melodia è raddoppiata all'ottava e in entrambe le mani troviamo la compresenza di canto e accompagnamento:

Schumann Jugendalbum

Nel pezzo senza titolo numero 21 lo stesso procedimento è affidato prevalentemente alla mano destra, in modo più complesso:

Schumann Jugendalbum

In Rundgesang, numero 22, la scrittura è prevalentemente a quattro voci, anche se con momenti accordali:

Schumann Jugendalbum

Nel pezzo senza titolo numero 26 abbiamo nuovamente canto e accompagnamento nella stessa mano:

Schumann Jugendalbum

Il numero 27 introduce addirittura il procedimento del canone:

Schumann Jugendalbum

Nel numero 30, senza titolo, la scrittura polifonica è usata in modo vario nelle due mani:

Schumann Jugendalbum

Il Thema, numero 34, è a quattro voci:

Schumann Jugendalbum

Nel numero 40 troviamo una piccola fuga (Kleine Fuge), preceduta da un preludio che ricorda lo stile delle Invenzioni di Bach:

Schumann Jugendalbum

E poi ancora, al numero 42, ecco un "corale figurato" (Figurirter Choral), omaggio alla tradizione barocca tedesca, con il tema tratto dal Salterio ginevrino del XVI secolo che, nella sua forma di corale semplice, Schumann aveva già usato nel numero 4 della stessa raccolta, e che qui viene trattato in modo "figurato", ossia inserito in una fitta trama polifonica:

Schumann Jugendalbum

Quindi, una vera e propria progressione didattica, che porta i giovani studenti, alla fine della raccolta, ad avere una piena consapevolezza della scrittura polifonica e delle sue potenzialità a livello di gestione varia e complessa del tocco pianistico, perché ogni voce della trama richiede una sua specifica caratterizzazione sonora.

Schumann Lieder
La stessa concezione, intesa non più in modo didattico, ma unicamente finalizzata all'espressione del testo poetico, la ritroviamo nel ciclo di Lieder Frauenliebe und Leben. 

Già nel primo Lied, Seit ich ihn gesehen, la scrittura accordale si alterna a figurazioni polifoniche, evidentemente derivate da un pensiero organistico, e al tempo stesso funzionale alla miglior resa del legato pianistico:

Schumann Frauenliebe und Leben

Nel secondo Lied, Er, der Herrlichster von allen, troviamo un esempio di polifonia "virtuale": in realtà la scrittura è una semplice melodia accompagnata, ma il continuo mutare di registro della melodia crea l'effetto acustico di una successione di entrate in imitazione; l'esecuzione è abbastanza complessa, anche per la necessità dell'incrocio tra le mani:

Schumann Frauenliebe und Leben

Nello stesso Lied, la coda finale del pianoforte si avvale nuovamente di una scrittura polifonica:

Schumann Frauenliebe und Leben

Nel quarto Lied, Du Ring an meinem Finger, la scrittura della mano destra è polifonica e le ottave nella mano sinistra accentuano la suggestione del suono organistico, perché sembrano evocare il pedale d'organo:

Schumann Frauenliebe und Leben

Infine un ultimo esempio, nelle battute conclusive del settimo Lied, An meinem Herzen, dove il pensiero compositivo di Schumann sembra quasi forzare la naturalezza della esecuzione pianistica:

Schumann Frauenliebe und Leben

In questo caso suggerisco una differente disposizione delle note tra le due mani, che semplifica molto l'esecuzione di questo passaggio, a prima vista un po' macchinoso:

Schumann Frauenliebe und Leben

"Finto facile", dunque, ma estremamente formativo per ogni giovane pianista, oltre ad essere un mondo incantato di bellezza e di ideale artistico che non può non toccare ogni animo sensibile.