Fate l'opposto di ciò che è consueto e farete quasi sempre bene. Poiché il loro scopo non è quello di fare di un bambino un bambino, ma un dottore, non sembra mai troppo presto ai padri e ai maestri redarguire, correggere, rimproverare, lusingare, minacciare, promettere, istruire, convincere.
Fate di meglio: siate ragionevoli non ragionando mai con il vostro allievo, soprattutto per fargli approvare ciò che gli spiace; tirare sempre in ballo la ragione a proposito di cose sgradevoli ha l'effetto di rendergliela molesta e di screditarla precocemente in un intelletto che non è ancora in grado di capire.
Esercitate in lui il corpo, gli organi, i sensi, le forze ma mantenete in ozio la sua anima il più a lungo possibile. Diffidate di tutti i sentimenti anteriori al giudizio che è in grado di valutarli. Trattenete, fermate le impressioni estranee e, per impedire che il male possa nascere, non affrettatevi a voler fare il bene, che non può mai essere tale se non è illuminato dalla ragione.
Considerate ogni proroga come un vantaggio: è un guadagno consistente riuscire ad avvicinarsi alla meta senza perdere nulla; lasciate maturare l'infanzia nei bambini. E quando avranno davvero bisogno di essere istruiti, astenetevi dall'impartire oggi la lezione che pensate di poter rinviare senza danno a domani.
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