lunedì 1 aprile 2019

I Promessi Sposi nel teatro d'opera: un progetto didattico

I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni
Nel corso del XIX secolo furono realizzati molti adattamenti scenici del grande romanzo di Alessandro Manzoni: potremmo evocare un elenco significativo di "quadri animati, commedie, balli e opere liriche", come si legge nell'importante saggio di Bianca Barattelli, I "Promessi Sposi" di Antonio Ghislanzoni, pubblicato sulla rivista "Esperienze letterarie", anno XI n. 4, ottobre-dicembre 1986.

I due lavori teatrali più famosi furono quello di Amilcare Ponchielli, rappresentato a Cremona nel 1856 e in seguito, su libretto riveduto da Emilio Praga, al Teatro Dal Verme di Milano nel 1872; e quello del palermitano Errico Petrella, su libretto di Antonio Ghislanzoni (il librettista di Aida), rappresentato nella città manzoniana, Lecco, nel 1869. Due lavori diversi, che già nelle scelte librettistiche si differenziano, pur nella comune derivazione dalla grande fonte letteraria.

I Promessi Sposi di Ponchielli
Insieme al basso Francesco Azzolini abbiamo realizzato un progetto didattico su questo argomento, così suggestivo e così utile per accostare musica e letteratura con criterio interdisciplinare. Si è avuta l'occasione per spiegare ai giovani studenti liceali la struttura tipica dell'opera lirica romantica, con una breve introduzione sullo sviluppo storico di questo genere musicale (fin dalle sue origini tardo-rinascimentali) e sulle sue principali forme, in particolare la distinzione tra recitativo ed aria, che ancora nell'Ottocento italiano permane, seppur inquadrata nella grande scena d'opera e arricchita da tutti i mezzi (strumentali e timbrici, vocali, armonici, scenici) che sono propri del linguaggio musicale romantico. 

Inoltre si è spiegata ai giovani la differenza tra i vari tipi vocali, illustrando le grandi suddivisioni della voce femminile (soprano, mezzosoprano, contralto) e, all'interno di queste, le ulteriori caratterizzazioni, in particolare del soprano, nel senso della vocalità leggera, lirica, lirico-spinta o drammatica; ed altrettanto per le voci maschili (tenore, baritono, basso), tutte corredate da esempi audio e video tratti da varie opere e arricchite dall'ascolto di celebri voci. Si è dato modo ai ragazzi di osservare bozzetti di scene e costumi tratti dalle prime rappresentazioni; particolarmente interessante il bozzetto della cappella, aperta a giorno, del lazzaretto, del tutto analoga a modelli reali tuttora visibili, ad esempio a Verona.

Amilcare Ponchielli I Promessi SposiDopo ciò. il progetto si è addentrato nella presentazione dei due lavori, di Ponchielli e di Petrella, evidenziando le differenze, non prima di aver chiarito cosa accade quando da un testo letterario complesso come è un grande romanzo si passa alla sua riduzione scenica e musicale, con conseguente semplificazione da un lato, e ulteriore arricchimento espressivo, dato dalla specificità della musica, dall'altro.

I Promessi Sposi di Amilcare Ponchielli
Amilcare Ponchielli
La riduzione teatrale dei Promessi Sposi da parte dei librettisti di metà Ottocento, in particolare Praga e Ghislanzoni, entrambi esponenti della Scapigliatura (come anche il celebre Arrigo Boito) ha permesso di inquadrare queste opere nell'ambito dello sviluppo letterario del tempo, nella dialettica che legava questi autori al grande modello manzoniano, a questo gigante ancora vivente all'epoca (morì infatti nel 1873), al quale i giovani da un lato desideravano opporsi, in nome di un'arte nuova  e di nuovi contenuti, ma del quale dovettero tuttavia riconoscere la grandezza, fino a lavorare proprio alla stesura di libretti tratti dal grande romanzo. Analogamente accadde a Boito, inizialmente giovane contestatore del sommo Verdi e poi, in seguito, insigne collaboratore della sua straordinaria creatività senile.
I Promessi Sposi di Errico Petrella
Errico Petrella

Nel corso del progetto didattico, la presenza del cantante e del pianista ha permesso ai giovani di ascoltare dal vivo alcune pagine significative, in particolare due grandi arie di Fra Cristoforo nella versione operistica di Ponchielli. Inoltre sono state proposte alcune semplici interazioni con gli studenti, ad esempio proponendo ad un ragazzo la parte di "figurante" e poi coinvolgendo tutto il gruppo nella esecuzione responsoriale di semplici frasi corali, alternate al canto del solista.

I Promessi Sposi di Ponchielli

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