martedì 14 agosto 2012

Rosa Agazzi: l'abbicì del canto educativo


La celebre pedagogista Rosa Agazzi (1866-1951), di Volongo (CR), ideatrice nel 1895 con la sorella Carolina della Scuola Materna di Mompiano (BS), che rappresenta un riferimento importante nella pedagogia italiana del primo Novecento, si occupò di educazione corale nel testo L'abbicì del canto educativo ad uso dei giardini d'infanzia e delle scuole elementari (Milano, 1908).
L'autrice distingue tra un canto spontaneo non educato e un canto gentile, che si sviluppa con un opportuno apprendimento. Nel corso del testo chiarisce ancora meglio la distinzione tra canto artistico (quello degli adulti professionisti), canto educativo o gentile (quello appropriato nell'educazione dei bambini) e canto volgare (il canto diseducato).

L'autrice rimanda perciò ai maggiori studiosi del canto per sviluppare un progetto educativo mirato in particolare ai bambini. L'obiettivo è il conseguire l'omogeneità della voce in tutti i suoi registri e la rotondità dell'emissione, contrapposti ad un uso casuale e "gridato", che è tipico, già nell'infanzia, del canto diseducato, ma che spesso, ci avverte la Agazzi, viene inopportunamente praticato anche nelle esercitazioni scolastiche. La calma inspirazione e una espirazione misurata saranno efficaci alla vocalità delle voci bianche, e per queste attività è necessaria una corretta postura del corpo (compostezza). L'autrice dedica poi una particolare attenzione alla pronuncia.
Qualunque cosa si insegni ai bambini, sia pur bella e piacevole, non si abusi mai della loro attenzione. In questa raccomandazione della Agazzi ritroviamo i principi fondamentali della pedagogia attiva. L'esercizio deve essere accolto con espressione di contentezza. Importante la scelta di un repertorio adeguato e il rispetto di precise norme igieniche.
L'educazione dell'orecchio, premessa necessaria all'educazione vocale, è impostata essenzialmente sull'ascolto della scala diatonica maggiore. L'esempio dell'insegnante aiuta il bambino a capire la differenza di qualità nella emissione vocale. Si passa quindi all'analisi dei diversi timbri prodotti dalle diverse vocali, che sono distinte in tre tipi: timbro ordinario ('a'), timbro chiaro ('i'), timbro scuro ('u'), una distinzione ripresa in modo del tutto analogo dal Goitre nel 1972. L'omogeneità della voce si consegue eliminando da ogni vocale il suo effetto più estremo e trovando un punto di equilibrio nella emissione; per ottenere questo obiettivo, l'autrice privilegia la sillaba 'mu'.
Il testo della Agazzi si completa con alcuni esercizi pratici.
Nel 1936 Rosa Agazzi pubblicò a Brescia la raccolta Bimbi, cantate!, melodie per l'infanzia a compimento de l'Abbicì del canto educativo.
Desidero ringraziare Eleonora Rebecchi per avermi dato l'opportunità di studiare il testo della Agazzi. 


Caro lettore, cara lettrice, se sei una persona appassionata di studi musicali visita la pagina I nostri servizi

oppure accedi all'Area Download del nostro blog


Nessun commento:

Posta un commento